lunedì 29 novembre 2010

Cioccolato movie

Cosa dire del cioccolato al cinema?
Beh, senza ombra di dubbio la fa da padrone! Ne convenite?
La maggior parte dei film a sfondo "culinario" ha come protagonista il cacao e tutti i suoi derivati. 
Si, insomma, penso si possano contare sulle dita di una mano le pellicole che legano la propria trama ad alimenti e bevande come la pasta (Pranzo di Ferragosto), il pane (Il pane/Piazza delle Camelie), il vino (Il profumo del mosto selvatico, Marcellino pane e vino, Un'ottima annata, Il segreto di Santa Vittoria), la pizza (Mystic pizza, Focaccia blues), la frutta (Il profumo della papaya verde), fino ad arrivare ai dolci in massa (Waitress - ricette d'amore) e a tutti i cibi in generale (Julie & Julia, Soul Food, Il pranzo di Babette, Ricette d'amore, La grande abbuffata, Big night, Tutte le donne della mia vita, Vatel, Cous cous), comprese le spezie e i vari aromi (Un tocco di zenzero, La maga delle spezie, Per incanto o per delizia).
Questi, i primi che mi vengono in mente.
Ma vogliamo mettere il Cioccolato, gente?
Ricordiamone alcuni fra i più belli...
  1. Grazie per la cioccolata
  2. Come l'acqua per il cioccolato
  3. Lezioni di cioccolato
  4. Chocolat
  5. Un piano quasi perfetto
  6. Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971)
  7. La fabbrica di cioccolato (2005) riadattamento di Tim Burton 
Il fatto è (secondo la mia modesta opinione) che la CIOCCOLATA si presta bene per tutto. 
Ha un determinato fascino che manca agli altri cibi (per quanto anche loro possiedano una propria personalità). E' seducente in ogni sua forma e colore e solletica i cinque sensi come nessuno. Almeno per quanto mi riguarda.
Partendo dagli occhi possiamo dire che vengono appagati alla grande! Puntando una semplice scaglia, un quadratino rubato di fretta, un "banale" cioccolatino, fino ad arrivare alla torta più meravigliosa e decorata ad arte, tutto abbaglia nella sua completezza. E poi è bello! Il cioccolato è FIGO! Non c'è niente da fare... Colpisce e attira quasi più di un paio di spalle larghe, di due gambe lunghe e tornite, di un fondoschiena sodo, di due braccia forti e muscolose e di pettorali e addominali scolpiti...
Ok, amiche, ho appunto detto QUASI...!
E scendiamo all'udito, che ormai al solo pronunciare il suo nome scatta sull'attenti, interessatissimo, captando aneddoti e suggerimenti, registrando particolari sconosciuti e mandando un immediato messaggio al cervello con su scritto: lo voglio, lo voglio, lo voglio!
Quindi è la volta dell'olfatto, che non è da meno a fiutarne la traccia lontano un miglio, tanto che un Bracco da caccia a confronto pare una tartaruga zoppa! Perchè sappiamo tutti che il suo profumo è inconfondibile... che sia in forma solida, sciolto o ridotto in finissima polvere, beh... non ha certo bisogno di "muoversi" per farsi venire a cercare. Anzi! Com'era solito dire Oscar Wilde:
L'attesa del piacere è essa stessa piacere
E anche noi ci uniamo nella struggente sensazione che precede l'assaggio, già godendo attraverso le nostre membra di un sapore registrato ormai a livello neuronico (si può dire?).
Infatti ecco la mano che si allunga, ipnotizzata, mettendo fine all'agonia del tatto, che non ce la faceva ad attendere oltre, pregando per potersi nuovamente impadronire di quella solida e liscia compattezza, a tratti untuosa, o di quella scioglievolezza con cui è sempre una delizia "sporcarsi" (per poi succhiarsi amabilmente le dita!), o ancora di quella finissima polvere colorata, capace di insinuarsi ovunque con maliziosa intenzione.
Ma l'esplosione vera arriva solo con il gusto. Quando finalmente ce lo mettiamo in bocca, "affogando" lingua e palato, dando così vita a un orgasmo senza precedenti... (o quasi, d'accordo!). 
Spetta poi a noi decidere come consumarlo, se con lentezza esasperante oppure masticandolo e buttandolo giù di corsa, quasi lo stomaco ci stesse implorando, appendendosi con mani invisibili all'esofago.
Sublime...
La parola giusta è SUBLIME!
  
   

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