mercoledì 30 marzo 2011

Girelle al cacao

Eccomi qui, non sono ancora "moruta", come dicevo da bambina.
In attesa del dentista (domani a mezzogiorno, pensatemi!) e con la faccia non totalmente ridotta a un palloncino, ho trovato non so dove la grinta necessaria per mettermi davanti al pc e arricchire voi e il blog con una nuova ricetta.
Sono brava, me lo dico da sola, anche perchè visto il periodo di kakka che sto attraversando (e che sembra non avere fine) mi è concessa per legge un po' di autostima, dico bene? Ecco, brave!
Intanto saluto le fanciulle dei PAESI BASSI e dell'EGITTO che, controllando le statistiche del blog, ho scoperto essersi aggiunte alle mie visitatrici. Benvenute, care, benvenute!
Per voi e per tutte ho pensato a qualcosa di speciale e che vada bene anche per me che con la storia del dente non posso abbondare con lo zucchero... Infatti, la ricetta che sto per proporvi arriva da un mio nuovo libro che contiene ricette altamente "naturali", prive di latte, burro, zucchero e uova, adatte quindi a persone che soffrono di particolari allergie e intolleranze. Io personalmente non soffro di nulla, ma sono parecchio eclettica e mi piacciono i dolci classici (che ti fanno ingrassare solo a guardarli) tanto quanto quelli particolari, fatti con ingredienti derivati da determinate alimentazioni più salutari rispetto all'uso spropositato di grassi saturi ecc...
Se avete voglia di addentrarvi in questo nuovo mondo (soprattutto per chi di voi non avesse mai provato a uscire dai soliti schemi culinari) seguitevi e armatevi di carta e penna perchè forse molte cose non ce le avrete pronte nella vostra dispensa e vi toccherà uscire fuori a cercarle, districandovi fra supermercati, erboristerie e negozi biologici.


Ingredienti:

Per il primo impasto:
  • 500 grammi di farina tipo 00
  • 500 grammi di farina Manitoba (è una farina del Nord America definita "forte" per distinguerla dalle altre farine "deboli")
  • 250 grammi di malto di mais
  • 150 grammi di sciroppo d'acero
  • 250 grammi di margarina vegetale
  • 150 grammi di mandorle macinate
  • 150 grammi di uvetta
  • 150 grammi di cacao amaro
  • 70 centilitri di acqua tiepida
  • 40 grammi di lievito di birra fresco
  • 10 grammi di sale
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 10 goccie di olio essenziale d'arancia (se proprio non riuscite a trovarlo va bene anche la buccia grattugiata di 1 arancia non trattata)

 Secondo impasto:
  • 100 grammi di farina di farro
  • 350 grammi di marmellata d'arance (se vi piace un altro gusto cambiate pure)

Sciogliere il lievito di birra in un contenitore con dell'acqua tiepida e lasciarlo fermentare un attimo.
Fare sciogliere la margarina e poi aggiungervi l'olio essenziale d'arance, il malto di mais e lo sciroppo d'acero, mescolando bene la crema liquida che si formerà.
In un grande terrina versare tutti gli ingredienti asciutti: le farine, il CACAO, le mandorle macinate, il sale e la vaniglia. Mescolarli fra loro con una frusta prima di unire l'uvetta (ammollata nell'acqua e strizzata), la crema liquida a base di margarina e il lievito sciolto nell'acqua.
Lavorare l'impasto con le mani fino a ridurlo in una palla di pasta morbida e liscia. Calcolare quindi se occorre un'aggiunta di farina o di acqua.
Fare riposare la pasta per un'ora.
Passato il tempo tornare sulla spianatoia con l'impasto e aggiungere ad esso la farina di farro (aiutandovi con del latte di soia se vedete che fate fatica a impastare) e lavorare la pasta fino a ottenere una palla solida ed elastica che si lascerà a riposo per altri 10 minuti.
Ora stenderla con il mattarello in una sfoglia formando se riuscite un rettangolo spesso 1/2 centimetro (che non avete spazio fatene due di sfoglie).
Con il lucido per dolci (è un prodotto a base di gomma lacca decerata) spennellare solo 2 centimetri dei lati del rettangolo e stendere la marmellata d'arance su tutta la superficie tranne che sui bordi spennellati.
A questo punto arrotolare delicatamente il rettangolo formando così un cilindro (senza far uscire fuori la farcia) e con un coltello affilato tagliarlo in tante girelle (non troppo sottili nè troppo spesse) che si andranno a disporre su di una teglia coperta da carta da forno, posizionandole piatte e non troppo vicine fra loro. Coprirle poi con un panno umido e lasciarle lievitare ancora per mezz'ora, dopo la quale cuocerle in forno già caldo a 200 gradi per 16-18 minuti.
Una volta sfornate le girelle spennellarle con il lucido e decidere se mangiarle calde oppure se servirle fredde.

Mooooolto buone buonissime!!! 

lunedì 21 marzo 2011

Mal di denti!

Amiche mie, perdonatemi!
Oggi avrei voluto scrivervi un po' di nuove ricette, ma non ne ho la forza...
Stamattina mi sono svegliata con un mal di denti assurdo (non perchè abbia esagerato con il CIOCCOLATO, come magari starete pensando) e sono in "coma" da antidolorifici, che tra l'altro non danno nemmeno l'effetto sperato e infatti sono qui a chiedervi scusa tutta dolorante!
Ovvio che dovrei subito correre dal dentista, peccato che il mio non sia qui a Roma ma a casa mia, su a Imperia... e avendo una fifa matta dei dentisti mi fido solo di lei, che ormai mi conosce e sa come trattarmi, oltre a essere brava.
Perciò domani, se non smette, mi tocca organizzarmi e salire su in treno perchè davvero è un male insopportabile che ti trapana il cervello!
Spero di riuscire a fare il tutto (se per caso non guarisco stanotte con un miracolo) e tornare al più presto a scrivervi, ma contantando il viaggio di andata, la visita e il viaggio di ritorno, mi sa che starò via qualche giorno.
Promettete di non abbandonarmi, correndo ad affiliarvi a un altro blog???
Grazie... vi voglio bene!

sabato 19 marzo 2011

Torta ubriaca

Un altro sabato è arrivato, donne! E ci si avvicina sempre di più alla primavera (anche se a giudicare dal tempo non si direbbe!).
Io sono stanca e ho freddo, ma per il resto sto bene... Presi due caffè con il mio amicicio Samu, in cucina, mentre ci sparavamo un film allucinante beccato per caso su Rai Movie. Il titolo non lo ricordo, anche perchè era già iniziato, ma in sostanza racconta di una coppia che va in vacanza in un villaggio turistico iscrivendosi ai vari giri di immersione. Una volta in mare con la barca e il resto dei turisti che volevano partecipare ci si veste, si indossano le bombole e ci si tuffa... peccato che a un certo punto, quando dopo un bel po' sono risaliti tutti a bordo e loro due ancora no, i tizi della barca la riportano al villaggio credendo che la truppa sia riunita al completo.
Ora, al di là che è un film, come cavolo fanno dei professionisti e istruttori di immersione e roba simile a dimenticarsene due solo perchè non sono ancora riemersi? Cazzarola, avevano a che fare con una decina di persone! Lo vedi se manca qualcuno, no? E poi è il tuo mestiere avere a che fare con gente che vuole imparare, devi stare attento a ogni cosa (tipo maestro in gita con dei bambini), non basarti sul fatto che credi ci siano tutti! Fai la conta se serve! E poi dattela che sulla barca mancano due bombole in fila con le altre! E che dire degli altri clienti? Parli con la coppia in questione per tutto il viaggio di andata, avendola seduta vicino a te e quando poi si riparte e i due posti sono vuoti con gli zaini abbandonati lì vicino non ti fai nessuna cacchio di domanda??!
Mah!
Insomma, sta di fatto che sti poveri disgraziati vengono abbandonati in mezzo all'oceano e quando tornano in superficie si accorgono di essere soli. Per farla breve il resto della pellicola è incentrato su di loro che cercano di non perdere la calma, di non disperarsi, di fronteggiare squali e meduse e di non morire disidratati!
Si pensa che alla fine si salvino o che comunque uno dei due riesca a farcela sebbene ferito e sconvolto, ma non è così. Prima uno squalo morde lui, che durante la notte (sì perchè rimangono in acqua in mezzo al nulla per due giorni, prima che al villaggio notino la loro assensa!) muore dissanguato e dopo attaccano lei, che tra l'altro non si capisce bene se si lascia morire da sola, andando a fondo o se la tirano giù gli squali.
E finisce così, lasciandoti con l'amoro in bocca a chiederti come facciano a succedere certe cose, visto che Samu mi ha detto che è basato su una storia vera. Io e lui abbiamo concordato che se capitava a noi e riuscivamo a farcela, come minimo tornati al villaggio, recuperati dai soccorsi, andavamo a far fuori i due istruttori della barca a colpi di mazzate e bombolate sulla testa!


Ingredienti:
  • 2 cucchiai di liquore all'arancia o al caffè
  • 235 millilitri di panna liquida
  • 175 grammi di noccioline 
  • 90 grammi di biscotti Digestive o dei frollini che avete in casa
  • 55 grammi di albicocche secche
  • 120 grammi di ciliegie candite
  • 175 grammi di cioccolato fondente o bianco
  • 90 grammi di burro
  • 85 grammi di arancia candita o cedro candito
  • 3 cucchiai di miele d'acacia
  • cacao in polvere

Prendere una tortiera da 20 centimetri di diametro con la base rimovibile, vale a dire a cerniera e ricoprirla con della pellicola trasparente.
In una terrina sbriciolare i biscotti e spruzzarli con il liquore scelto.
Sciogliere intanto il burro con il miele e il CIOCCOLATO a bagnomaria e mescolare bene fino a ottenere una crema omogenea. Togliere poi dal fuoco e fare raffreddare per almeno dieci minuti. 
Aggiungere la panna leggermente montata al composto precedente, le noccioline frantumate, le albicocche tagliate a pezzettini piccoli, idem per le ciliegie e la scorza d'aranzia o di cedro e i biscotti inzuppati di liquore. Mescolare accuratamente per unire il tutto. 
Versare il composto nella tortiera e pressarlo bene aiutandovi con un cucchiaio. Riporlo poi in frigorifero per 5 ore o anche tutta una notte (che sarebbe meglio). Infine capovolgere delicatamente il dolce su un piatto da portata, togliere la pellicola e ricoprire con abbondante pioggia di cacao prima di servire. 

Beh, decisamente buona e impegnativa come torta. Adatta a un sabato sera fra amici, dico io! 



giovedì 17 marzo 2011

Fettuccine di Lorenzo il Magnifico

Buongiorno mie dilette! Mie compagne divoratrici di cioccolato!
Come state in questo giorno di festa nazionale? Uguali a ieri e a domani? Brave, anch'io!
Volevo innanzitutto ringraziarvi: questa settimana grandi visite al mio blog, perciò sono fiera e orgogliosa... ma ditemi la verità, cliccate su di me perchè sono stati giorni freddi e piovosi ed eravate barrichate in casa oppure mi volete bene sul serio??? Prendo il vostro silenzio per buono, affidando il mio ego all'opzione B.

Io oggi ho lavorato, come sempre. In questo nuovo impiego che mi sono presa non esistono "pause", nel senso che comunque la televiose non si fema mai, perciò... c'è sempre da scrivere se uno vuole! A proposito, se qualcuna di voi è incuriosita e vuole leggiucchiare uno dei miei pezzi i siti dove trovarli sono i seguenti: www.donna10.it www.cinema10.it e www.televisione10.it (e intanto ne approfitto per fare un po' di pubblicità al network, Bit Editor e alle splendide persone che ci lavorano come Alessio e Germana.

Detto ciò sappiate che la ricetta di oggi è estrapolata direttamente dal mio vecchio Manuale di Nonna Papera. Ebbene sì, sono tornata bambina in questo uggioso pomeriggio e voi con me, di conseguenza.




INGREDIENTI:
  • 180 grammi di farina tipo "00"
  • 150 grammi di zucchero bianco
  • 140 grammi di cioccolato fondente
  • 70 grammi di burro
  • 50 grammi di mandorle
  • 2 uova
  • 1 bustina di zucchero vanigliato
  • 1/2 cucchiaino di lievito 

Prendere una terrina e lavorare a crema il burro ammorbidito con lo zucchero bianco e lo zucchero vanigliato.
Aggiungere poi il cioccolato fuso a bagnomaria, le uova leggermente sbattute e la farina setacciata con il lievito.
Mescolare bene per un po' affinché il composto risulti omogeneo e privo di grumi.
Imburrare la piastra del forno e stenderci sopra l'impasto ottenuto spianandolo bene finchè risulti una pasta alta circa un centimetro e mezzo.
Tritare grossolanamente le mandorle e spargerle su tutta la superficie.
Infornare la piastra in forno già caldo a 160 gradi e cuocere per una mezz'ora (di più o di meno dipende dal vostro forno, ma state attente a non si secchi).
Una volta cotto questo strato di pasta tiratelo fuori e dopo averlo lasciato raffreddare per dieci minuti tagliatelo ancora caldo in fettuccine della larghezza che preferite.


Una cosa e certa, vi divertirete a mangiarle o a offrirle!
 
 

lunedì 14 marzo 2011

Pan di Spagna all'arancia con crema di ricotta

Quanto sono stanca oggi, non si può dire... ma quanto sono contenta di avere questo nuovo lavoro, nemmeno (sempre grazie al mio amicicio nonché "agente" Samu). Quindi "sopporto" e tiro avanti, sebbene le domeniche non siano più un giorno di riposo... e di conseguenza il lunedì diventi ancora più pesante da affontare!
Detto questo voglio partire col salutare le nuove amiche del GIAPPONE che si sono finalmente collegate con il mio cioccolatamente. Brave, era ora, vi aspettavo! Essendo un'amante del sushi non potevo non avevre anche voi in questa mia pazza famiglia allargata, formata da amanti-divoratrici di cioccolata!!!
Oggi non piove più, in compenso è stato nuvolo tutto il giorno sprigionando un'atmosfera da "abbiocco" che accompagna ogni cosa che fai. L'avete notato? Poi magari dove state voi c'è un sole che spacca le pietre!
Concedendomi tra un articolo e l'altro una pausa sigaretta con tè caldo assieme al mio coinqui Manuel, mi è venuto in mente un dolcino per rallegrare un po' sto grigiore che ci pervade e che a seguirlo si finirebbe solo sotto le coperte a dormire...


Ingredienti:
  • 1 fetta di pan di Spagna da 24 x 10 centimetri (possibilmente)
  • 500 grammi di ricotta fresca (la ricetta aggiunge "piemontese" accanto alla ricotta, ma se non state in Piemonte e non trovate in giro questa rarità, va benissimo una ricotta qualsiasi, basta che sia fresca!)
  • 150 grammi di marmellata d'arance
  • 2 cucchiai di zucchero semolato
  • 1 bustina di vanillina
  • 2 decilitri di panna fresca
  • 3 fogli di gelatina
  • 100 grammi di cioccolato bianco
  • 60 grammi di granella di nocciole
  • 7 cucchiai di liquore all'arancia
  • 150 grammi di scorza di arancia candita
  • 120 grammi di zucchero a velo


Mettere in ammollo in acqua fredda i fogli di gelatina per 15 minuti, quindi strizzarli e scioglierli in un pentolino con tre cucchiai di liquore d'arancia.
Montare la panna e metterla in frigorifero fino al momento in cui si dovrà utilizzare.
Tagliare il pan di Spagna in due fette nel senso della larghezza e irrorare ciascuna fetta con due cucchiai di liquore all'arancia.
Prendere uno stampo a cassetta (o da plumcake, per intenderci), foderarlo con della carta da forno e adagiare sul fondo uno strato di pan di Spagna.
In una terrina lavorare a crema la ricotta insieme allo zucchero, la vanillina e la marmellata d'arance. Poi incorporare il cioccolato bianco ridotto in scaglie, la granella di nocciole, la gelatina ormai fredda e la panna montata tirata fuori dal frigo.
Versare la crema ottenuta nello stampo, livellarla bene e adagiarvi sopra l'altro strato di pan di Spagna. Coprire con una pellicola trasparente e trasferire lo stampo in frigo per almeno 6 ore prima di servire (io vi consiglio di prepararlo la sera e tenercelo tutta la notte, servendolo il giorno dopo).
Trascorso il tempo dovuto togliere la velina e sformare la "mattonella" su di un piatto da portata ovale o comunque adatto alla forma del dolce.
Preparare una glassa con lo zucchero a velo stemperato nel liquore che resta e con essa ricoprire interamente il dolce. 
Infine, decorare la superficie di quest'ultimo con la scorza d'arancia candita tagliata in lamelle sottili, quindi portare in tavola.


E vi garantisco che farà anche una bella figura visiva, oltre a soddisfare i vari palati!

 
 

sabato 12 marzo 2011

Uova con surprise!

Amiche mie della vita!
Che state facendo stasera? Io non avevo le forze di folleggiare come forse tutti si aspettano di fare il sabato sera e tenendo conto che domani ho la sveglia alle 8 (sigh!) me ne sono restata a casina...
Per cena io Samu e Manu ci siamo ordinati il sushi a domicilio, come dei veri capitalisti ma devo ammettere che non è stato un granchè. Intanto i pezzi erano la metà della grandezza normale o almeno rispetto alle dimensioni di quelli che solitamente ti servono quando vai a mangiarlo al ristorante. Poi erano "congelati" ossia freddissimi (tolti dal frigo giusto cinque minuti prima di portarceli). E infine di gusto non erano affatto soddisfacenti, diciamo così, però... abbiamo spazzolato tutto!
Fatto questo e dopo un caffè e una sigaretta i miei coinqui mi hanno abbandonato a un destino amaro e crudele (no, scherzo!): sono "dovuta" rimanere in cucina a vedere in tv Ballando Con Le Stelle, in modo da poter scrivere l'articolo sul blog domani. Ebbene sì, me la sto spassando con Milly Carlucci e tutti i concorrenti di questa edizione, (tolto che il maestro Samuel Peron è sempre e comunque un bel vedere!E poi come ospite c'è Michele Placido!).
Qualcuna di voi lo segue?
Beh, qualunque sia la risposta io sono qui che prendo appunti mentalmente da una parte e dall'altra penso a voi e al dolce da proporvi... che ne dite di uova "particolari" essendo che tra un mese è Pasqua? Potreste usare il tempo che c'è ancora a disposizione per allenarvi a farle, così il giorno preciso di festa potete servirle in tavola strabiliando tutti gli invitati!!!


Ingredienti:

Per le uova:
  • 6 uova fresche con il guscio intatto
  • 150 grammi di cioccolato fondente
  • 100 millilitri di panna liquida

Per le praline:
  • 50 grammi di mandorle pelate
  • 50 grammi di nocciole pelate
  • 100 grammi di zucchero semolato

Servendosi di un coltellino piccolo e affilitato fare un forellino all'estremità di ciascun uovo, poi con attenzione utilizzando delle forbicine allargarlo fino a 2 centimetri (per quello che ho detto che vi dovete esercitare!).
Svuotare le uova scuotendole sopra una ciotola (non buttatele, eh, usatele per il pranzo o per la cena, che a una bella frittata non dice mai di no nessuno!). Lavare quindi i gusci delle uova e disporli in una teglia rivestita di carta da forno e farli asciugare per almeno 15 minuti in forno preriscaldato a 150 gradi.
Lasciarli poi raffreddare.
Nel frattempo preparare le praline. Mettere la frutta secca e lo zucchero in un pentolino con fondo doppio e scaldare a fuoco lento. Mescolare sempre con un cucchiaio di legno fino a quando lo zucchero è sciolto, caramellandosi, e continuare ad amalgamare sino a che le nocciole iniziano a scoppiettare e si colorano di marrone.
Togliere il pentolino dal fuoco e versare il composto su una teglia precedentemente oliata e con il cucchiaio di legno spargerlo in modo uniforme. Lasciarlo riposare fino a quando non si sarà completamente raffreddato e indurito, dopo di che rompere grossolanamente le mandorle e le nocciole caramellate oppure tritare il composto in un mixer.
A questo punto rompere il cioccolato dentro una terrina. Versare la panna in un pentolino e scaldarla (senza farla bollire) e versarla calda sul cioccolato. Aspettare un minutino e poi mescolare con grazia. Lasciare raffreddare per 10 minuti, verificando che il composto si sia rassodato e poi aggiungi le praline (ossia la frutta secca preparata prima).
Disporre quindi i gusci delle uova in dei classici portauovo (magari i più carini che avete) e riempirli con il preparato di CIOCCOLATA e praline facendo, ovviamente, attenzione. Ora metterli in frigorifero per tutta una notte e tirarli fuori 2 ore prima di servirli.


Bellissimi e buonissimi, tranquille, farete un figurone!
 
 

venerdì 11 marzo 2011

Massaggio al cioccolato!

Buongiorno care le mie donne!
Sono due ore che scrivo articoli per lavoro e ora mi prendo una pausa con voi, aspettando che il mio caffè d'orzo sia pronto...
Ho un sonno che non si può dire, continuo (sbagliando) a dormire 5-6 ore a notte e tutto per organizzarmi coi tempi del giorno dopo. Quanto durerò? Boo. So che c'è gente che fa di peggio, ma di sicuro a lungo andare mente e corpo si stancano, inevitabilmente, e allora poi tocca mettersi lì a recuperare e magari non si ha tempo comunque. Un bordello!
Quello che mi ci vorrebbe è un bel massaggio (anche solo uno la settimana, non chiedo tanto). Un paio di mani capace di coccolarmi, facendomi risaltare e districando le mie membra stanche (a furia di prendere strane posizioni davanti al computer!). E, perchè no, uno di quelli dove si usa il cioccolato, che tra l'altro ormai si sa fa un bene celestiale alla pelle.
Parliamo, intanto, dei vari componenti del cioccolato (fondente, al latte, bianco, gianduia, ecc):

sali minerali, soprattutto ferro, magnesio, fosforo, potassio, calcio e pochissimo sodio, per interessanti applicazioni in trattamenti remineralizzanti e drenanti per problemi di squilibrio osmotico e salino.
L'elevata concentrazione di magnesio, fosforo e calcio, trova un proficuo impiego per il trattamento di atonia e rilassamenti tissutali, muscolari e circolatori.
vitamine, per trattamenti nutrienti, idratanti ed emollienti, per tutte le pelli, anche quelle più sensibili, e per pelli atone ad alipiche
polifenoli, preziosi antiossidanti e anti-radicalici, protettivi delle membrane e dei processi metabolici cellulari che aiutano a prevenire l'aterosclerosi, sono impiegati in trattamenti stimolanti e anti-ageing, per le pelli senescenti
flavonoidi, vasoprotettori, utili in trattamenti drenanti, per cellulite, edematosità e ritenzione idrica
teobromina e caffeina, stimolanti e riducenti, per adiposità localizzata, sovrappeso e cellulite adiposa; principi attivi energizzanti e revitalizzanti, permettono anche originali trattamenti calmanti e anti-stress.
(tratto dal Centro Estetico Bergamo - Semplici Desideri)
Già solo questo dovrebbe darci un idea chiara del bene cha fa anche solo un quadratino al giorno di cioccolato (com'era solita mangiare Audrey Hepburn), invece di pensare esclusivamente alle calorie... certo, ingerirne vagonate intere non è propriamente salutare, come per tutti i cibi. Sono le quantità e l'associazione fra di essi la vera causa del perdere la linea e di altre problematiche a tema.
(mi si è impallato il corsivo, anche se non vorrei usarlo, portate pazienza...)

Quindi provate ad immaginare cosa riesca a fare a contatto diretto con la vostra pelle!!!
MASSAGGIO AL CIOCCOLATO - ESEMPIO DI TRATTAMENTO
Nella cabina del massaggio la prima sensazione che si prova è olfattiva, infatti, nell’aria aleggia un aroma di cioccolato.
Dopo aver preso posto sul lettino (riscaldato) vengono coperte le parti del corpo che non sono interessate al momento dal massaggio, quindi il busto e una gamba sono coperte da asciugamani (caldi). Ed ecco che comincia il trattamento vero e proprio.
Le caratteristiche organolettiche della cioccolata e dei suoi effetti sono celebri.
La cioccolata racchiude in se degli alcaloidi attivi a livello del sistema nervoso come la caffeina e la teobromina, che hanno un effetto positivo sulla concentrazione mentale e sulla prontezza psico-fisica agendo a livello cardiocircolatorio e muscolare, il massaggio agevola la penetrazione del prodotto veicolato sulla pelle, in questo caso anche il cacao.
Mentre il massaggiatore o la massaggiatrice trattano il corpo l’aroma di cioccolato inebria la mente.
Dopo un periodo di posa, con l’ausilio di manopole monouso, si asportano i residui del prodotto usato per il massaggio.
A trattamento finito, una doccia a sciacqua il corpo che però mantiene una dolce profumazione di cacao, e sorpresa, la pelle è più liscia,  questo è dovuto ai granuli di cacao che massaggiati sul corpo effettuano
un peeling leggero

Cioè, capito?
Io fossi in voi correrei a farmelo o me lo farei regalare! Un buono per un massaggio è un dono originale e sempre gradito, anche per le più pigre!

Forza che ve lo meritate!!!


 

giovedì 10 marzo 2011

Torta al cuore di cioccolato

Ohhh, finalmente anche le amiche dell'AUSTRIA si sono fatte vive, dopo che in un paio di post le avevo chiamate!!!
Sono contenta ragazze, con tutti i dolci superlativi che si sfornano da voi non potevate mancare sul mio blog!
E' a voi infatti che vorrei dedicare il primo dolce di oggi... ebbene sì, se riesco ad organizzarmi con i tempi vorrei tornare a deliziarvi più tardi.
Pronte? Via!


INGREDIENTI:

Per la torta:
  • 200 grammi di burro 
  • 200 grammi di zucchero semolato
  • 6 uova
  • 200 grammi di cioccolato al latte
  • 250 grammi di fecola di patate
  • 1 bustina di lievito
  • sale
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 limone
  • 6 cucchiai di latte

Per la decorazione:
  • 30 grammi di gelatina di frutta
  • 30 grammi di nocciole tritate

Lavorare il burro ammorbidito insieme allo zucchero fino a ottenere una crema soffice.
Aggiungere uno alla volta i tuorli. Poi, senza smettere di mescolare, anche il cioccolato grattugiato. Quindi la buccia grattugiata del limone, il latte intiepidito, la fecola setacciata con la farina e il lievito, un pizzico di sale e la vanillina. Per ultimo gli albumi montati a neve fermissima.
Versare l'impasto in una teglia imburrata e infarinata e cuocere la torta per un'ora in forno già caldo a 170 gradi.
Una volta cotta togliere dal forno e lasciare raffreddare.
Sformare il dolce e spennellare la superficie con la gelatina di frutta scaldata a bagnomaria, ricoprirla spolverizzando con il trito di nocciole e servire in tavola.

Come sempre non ci sono parole. Ottima anche a colazione.... se mai dovesse avanzare!!!


 

domenica 6 marzo 2011

Frollino Millionaire

Ragazze mie, è già domenica... miii come passa il tempo!
Ciò significa che domani è lunedì e si ricomincia da capo (che palle!)
In questi giorni sento un po' la mancanza di tante cose... Mia mamma non la conto perchè quello sempre, è normale. Mi manca la mia casa, il mio mare, l'aria che si respira da me. Mi manca la mia gatta, la mia bellissima e dolcissima Matissa. Mi mancano le mie cose, il potermi vedere un bel film quando ho voglia (qui devo ancora comprarmi la tv), non avere i miei "posti" per scrivere (mi sto ammazzando la schiena a furia di smanettare sul pc accampata sul letto), la mia sala, il tavolo della cucina. E, ovviamente, mi mancano i miei amici... le facce buffe con cui ho a che fare e quelle belle su cui sognare, coloro che anche solo con un gesto o con uno sguardo dimostrano di conoscere gran parte della mia persona e delle cose che ho fatto. Mi mancano i nostri discorsi, mai banali, le nostre cazzate, le nostre risate, i luoghi che ci vedono padroni, d'estate e d'inverno. 
Mi manca un po' tutto.
Ma va bene così. Si tira avanti in un qualcosa che ho scelto io e che per vari versi sta ingranando e per altri... beh, c'è sempre il rovescio della medaglia, no?
Ok, basta con le nostaglie e gli abbracci che vorrei ricevere da chi so io!

Mani in pasta, donne, la domenica (se siete "costrette" a casa per un motivo o per un altro) non ha scuse in cucina!

Inoltre ci tengo a salutare tutte voi dell'ARGENTINA, che siete capitate ieri su questa mia pagina. Tornate, mi raccomando, siete ormai le benvenute!!!


Ingredienti:
  • 280 grammi di farina bianca
  • 200 grammi di burro + 225 grammi (da tenere separati)
  • 30 grammi di maizena
  • 200 grammi di zucchero di canna chiaro
  • 2 lattine di latte condensato da 300 grammi l'una
  • 115 grammi di zucchero semolato
  • 230 grammi di cioccolato al latte

Setacciare la farina e metterla in un mixer assieme alla maizena, ai 225 grammi di burro e lo zucchero semolato, lavorando bene l'impasto fino a vederlo divenire compatto.
(se non avete il mixer sarà un po' più lungo e faticoso mescolare a mano, ma lo si può fare comunque)
Versarlo ora in una teglia possibilmente rettangolare (30X20) con il fondo coperto da carta oleata. Bucherellare l'impasto con una forchetta, dopo averlo spianato per bene e metterlo a cuocere in forno già caldo a 160 gradi per 40 minuti.
Una volta cotto, estrarlo dal forno, sformarlo dalla teglia e lasciare il dolce a raffreddare su un'apposita griglia.
Sciogliere i 200 grammi di burro che restano e lo zucchero di canna a bagnomaria. Aggiungere poi tutto il latte condensato e portare a ebollizione, senza mai smettere di mescolare il composto finchè non si sarà ottenuto una specie di caramello pallido e denso (3-4 minuti). Versare quindi tale caramello sul dolce raffreddato sulla griglia, che avrete spostato su di un piatto e poi metterlo in frigorifero per almeno un'ora, in modo che si solidifichi.
Fondere il CIOCCOLATO a bagnomaria e versarlo sul caramello, rimettendo poi il piatto a raffreddare al "gelo".
Prima di servire tagliare il dolce in 18 fette rettangolari (di più o di meno a seconda della grandezza che volete dare a quest'ultime).

Buona merenda!!!
Garantito che piacerà da morire!

venerdì 4 marzo 2011

Mattonelle gustose

Ben trovate anche oggi, mie care!
Avete visto? Pur avendo lavorato tutto il giorno (con una sostanziosa pausa pranzo, dato che è arrivata a trovarci la dolcissima mamma di Manuel) sono riuscita a farmi viva lo stesso, senza abbandonarvi fino a domani...
Cinque minuti fa, alla ricerca della ricetta giusta da assegnarvi, mi domandavo quante canzoni esistono con il nome CIOCCOLATO nel titolo o nel testo (o in entrambi). Voi lo sapete? Ci avete mai pensato al di là di quella di Pupo che è la prima a venire in mente a tutti?
Beh, io mi sono buttata giù un piccolo elenco, poi, se avete voglia, mentre sgranocchiate un pezzo del dolce che andiamo a preparare, potete sempre andarvele a sentire su Internet. No?
Quante ne so!

  1. Bros - Chocolate Box
  2. Pupo - Gelato al cioccolato
  3. Snow Patrol - Chocolate
  4. Tango Project - Chocolate
  5. Kylie Minogue - Chocolate
  6. Boss Hog- Chocolate
  7. Marisa Monte - Chocolate
  8. Charlies Factory - Chocolate
  9. Karua - Chocolate Distance
  10. Matteo Beccucci - Cioccolato amaro e caffè
  11. Rufus Waiwright - Cigarettes and Chocolate
  12. Brenda Boykin - Chocolate chilli
  13. Ian Allen - Cioccolato
  14. Mina - Non voglio cioccolato


Ingredienti:
  • 115 grammi di cioccolato fondente
  • 12 frollini oppure biscotti Digestive
  • 1 cucchiaio di melassa
  • 85 grammi di piccoli marshmallow
  • 115 grammi di burro
  • 3 cucchiai di ciliegie candite
  • 2 cucchiai di panna per dolci
  • 60 grammi di noci sbriciolate

Premetto che questa ricetta, come cita uno dei miei libri, può essere fatta con molte combinazioni di ingredienti dolci, perciò è ideale per far fuori eventuali avanzi dalla dispensa o dal frigo... capito l'antifona?

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, insieme alla melassa e al burro. Una volta tolto dal fuoco aggiungere la panna, mescolando bene e lasciare raffreddare per 5 minuti.
Rompere i biscotti in grosse briciole e unirli al composto precedente. Aggiungere ora i marshmallow, le ciliegie tagliate a metà e le noci sbriciolate.
Imburrare una teglia bassa e quadrata da 20 centimetri di lato.
Versarci dentro l'impasto e lasciare che si assesti, ci volessero anche dei minuti.
Dividere il dolce in quadrati, prima di metterlo in frigorifero per almeno due ore.
Una volta passate.... abbuffatevi pure!

giovedì 3 marzo 2011

Tartufi, tartufi, sempre e comunque tartufi!

Il solo mezzo per liberarsi di una tentazione è cederle.
                                                                         Oscar Wilde


E allora facciamolo anche noi, donne!
Cediamo, godiamo, mangiamo, seduciamo e tutto alla facciazza di chi non ci capisce (e di conseguenza non ci merita)!
Cucinare è bello, dà piacere, gratifica occhi e animo e se poi quello che creiamo ce lo possiamo anche mangiare... che meraviglia!


Ingredienti:
  • 90 grammi di cioccolato fondente
  • 3 cucchiai di rum
  • 90 grammi di cioccolato al latte
  • 30 grammi di mandorle in polvere
  • 60 grammi di burro
  • 120 millilitri di panna da montare
  • cacao dolce in polvere

Sciogliere i due tipi di cioccolato a bagnomaria.
Togliere dal fuoco e aggiungere il burro, mescolando perchè si fonda anch'esso. Aggiungere la panna e la polvere di mandorle e il rum e poi lasciare riposare per almeno due ore, affinchè il composto ottenuto si rapprenda.
Una volta passato il tempo formare con le mani delle palline (se vedete che l'impasto è troppo molle per lavorarlo con le mani aggiungete del cacao fino ad arrivare alla consistenza giusta) e deporle su di un foglio di carta da forno sopra un piatto, facendole poi rassodare in frigorifero per un'ora.
Passare poi nel cacao ogni tartufo e disporli in un piatto da portata.
Servirli quando volete, ma sappiate che sono ottimi accompagnatori di un buon caffè a fine pasto!

Capito fanciulle?

Pudding con fudge al cioccolato

Miii, che stanchezza ragazze!
Stare tutto il giorno davanti al computer, per un motivo e per un altro è a dir poco "massacrante", almeno dal punto di vista mentale...!
Ho sonno, freddo e fame, ma non ho voglia di assecondare nessuno di questi tre impulsi. E sono anche riuscita a fare step! Roba da matti... mi voglio proprio male! La doccia, poi, mi ha dato il colpo di grazia rendendomi intorpidita. Uff!
Vabbè, bando alle ciance! Vi ho trascurato fin troppo tra il mio lavoro normale e il mio nuovo lavoro da blogger (quando e se lo diventerò, grazie ad Alessio e Germana!).
Intanto rendo grazie per le visite della FEDERAZIONE RUSSA, che accogliamo fra noi a braccia aperte, dedicando a queste nuove amiche il dolce di oggi, sperando sia un gradito benvenuto.
E nel frattempo, non contenta, con gli occhi praticamente incartapecoriti (che potrebbero cadermi a terra da un momento all'altro) sto anche leggendo un sacco al di là dei post, degli articoli e dei miei mille capitoli. Malata nel cervello, credetemi! Un po' come quelle ballerine di danza classica che sacrificano tutto per la loro passione (come me per la scrittura e la lettura), arrivando da ragazzine a dormire in determinate (e scomodissime) posizioni in modo da dare la forma necessaria al collo del piede e robe del genere....
Così, magari, chiudendo il pc alle due o tre di notte sono ancora capace di leggiucchiare per una mezz'oretta, dandomi la scusa di invogliare il sonno (che è già lì bello pronto da mò, servirebbe solo che io serrassi le palpebre!).
Che ci volete fare? Sono incorreggibile.

Ma ora smetto di parlare di me e delle mie cazzabubbole e mi concentro su di voi e le vostre esigenze culinarie...


INGREDIENTI:
  • 340 grammi di zucchero di canna chiaro
  • 4 uova
  • 90 grammi di farina autolievitante
  • 225 grammi di burro
  • 1 cucchiaino di lievito in polvere
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 90 grammi di cacao amaro
  • 115 grammi di nocciole tostate

Tritare le nocciole, sbattere bene le uova e sciogliere il burro.
Mettere poi tutti gli ingredienti della ricetta insieme in una terrina capiente e lavorarli a lungo con un cucchiaio di legno fino a quando l'impasto non sarà morbido e omogeneo.
Prendere una pirofila con i bordi alti e che possa contenere 1,5 litri, imburrarla e versarci dentro il composto. Quindi porre quest'ultima a bagnomaria in una teglia grande.
Cuocere un'ora in forno già caldo a 160 gradi. E a fine cottura controllare che il dolce sia lievitato bene, divenendo solido.

Ora avete due opioni: servirlo subito, caldo, accompagnandolo con della panna montata o del gelato, oppure farlo raffreddare e tagliarlo poi in tanti quadrati, pronti per essere mangiati.

Io, ovviamente, opto per la prima!

martedì 1 marzo 2011

Torta mousse al forno

Donne!
Come ve la state passando in questa serata di pioggia?
Strette al vostro lui a guardare un film, con i piedini sotto la copertina di pile? Sole a leggere un libro insieme al vostro gatto acciambellato accanto a voi? A lavare i piatti, mentre figli e marito si sono defilati a vedere la tv o a giocare al pc? In compagnia di amiche che, nonostante il brutto tempo, sono comunque venute fino a casa a bersi un caffè e a fare due chiacchiere? A cena da amici o parenti, a divertirvi o a camuffare orrendi sbadigli?
Quale delle tante ipotesi?
La domanda è rivolta specialmente alle fanciulle della TAILANDIA, nuovo "acquisto" della nostra ormai vasta Famiglia. Benvenute!!!
Per quanto mi riguarda sono in camera mia, sul letto, a scrivere a voi, dopo aver cenato con i miei coinqui... e tra poco mi sa che proporrò una pausa tè con zibbibba (ovvero sigaretta). Ho comunque un sonno che non ci vedo, mi sono fatta troppo la figa nelle serate precedenti, chiudendo gli occhi sempre intorno alle quattro-quattro e mezza di notte e svegliandomi poi relativamente presto, perciò dovrei approfittarne e cercare di recuperare... Peccato che non accadrà! Dico sempre così e poi alle tre sono ancora lì che scrivo o leggo o sono in cucina a farmi qualcosa di caldo... non c'è rimedio! La notte, per me è come il giorno.
Prima, quando eravamo ancora a tavola, ci siamo messi a guardare su Real Time il reality che si intitola IL BOSS DELLE TORTE, ce l'avete presente? Ha come protagonista un pasticcere italo-americano che vive nel New Jersey (se non erro) e sforna torte meravigliose, di qualsiasi forma e dimensione e colore, quasi sempre su commissione. Un vero genio, che lavora nel retro del suo negozio dove ha un laboratorio enorme e come staff la sua famiglia. E' bellissimo vedere cosa riesce a creare da un'idea di base e spesso in pochissimo tempo. Peccato non poterne assaggiare nemmeno una...


Ingredienti:
  • 150 grammi di cioccolato fondente
  • 110 grammi di zucchero bianco
  • 30 grammi di cacao amaro
  • 2 uova
  • 40 grammi di burro
Per decorare:
  • 20 grammi di zucchero a velo
  • 12 acini di uva bianca
  • 1 albume
  • burro
  • farina

Sciogliere il CIOCCOLATO a bagnomaria insieme al burro.
Rompere le uova separando i rossi dai bianchi. Montare prima i tuorli con lo zucchero, fino a renderli chiari e spumosi, poi versarli sul cioccolato fuso e mescolare bene, ma con delicatezza. Unire, quindi, il cacao setacciato e gli albumi montati a neve fermissima.
Imburrare e infarinare uno stampo, versarci il composto ottenuto e cuocere in forno preriscaldato a 160 gradi per 40 minuti. Una volta cotta, togliere la torta dal forno e farla raffreddare.
Intanto spennellare uno a uno gli acini d'uva e passarli nello zucchero a velo (come delle polpette nel pangrattato).
Sformare la torta e posizionarla su di un piatto da portata, spolverizzarla tutta con il resto dello zucchero a velo e decorarla con gli acini d'uva.

Bontà, credetemi!

domenica 27 febbraio 2011

Meringhe al cioccolato

Buona domaenica a voi tutte, belle bimbe. E in particolare al popolo femminile della BIELORUSSIA, per essersi aggiunto alla nostra sempre più vasta Famiglia!
Quanto mi rendete orgogliosa non si può dire!!!

Oggi, nonostante abbia già fatto un bordello di cose ho un sonno che non ci vedo. Colpa dell'ora in cui sono andata a dormire? Può darsi, visto che erano le sette del mattino! E mia mamma ha pensato bene di darmi la sveglia, telefonandomi, alle due del pomeriggio, quando ahimè ero ancora in fase "rem"... Però sono riuscita a tirarmi giù dal letto lo stesso, a fare colazione (al posto del pranzo) a salutare Manu che se n'è andato per due giorni su a casa dai suoi e a fermarmi in cucina a chiacchierare con Mara e Samu del sabato sera passato assieme a loro nel locale dove lavorano, Radio Cafè, e dove ieri come ospite c'era Asia Argento a fare la DJ.
Ebbene sì.
Non si è rivelata la donna strong e rock che tutti un po' ci aspettavamo, anzi, a tratti è apparsa come una dolce ragazzina, un po' timida e insicura, un po' pacata, tranquilla, "normale" come uno non se la immagina. Vestita benissimo, con i capelli portati in un semplice caschetto, fumando e bevendo caipiroska alla fragola ha passato la serata dietro la consolle, mixando i pezzi che lei e altri due dell'organizzazione mettevano (tutta musica anni Settanta) e poi a un certo punto, molto prima che il locale chiudesse, è sparita in sordina...

Chiusa parentesi ed è subito sera, come diciamo noi del Castello Errante (ormai è divenuto il nostro motto). Sono le otto e mezza, fuori piove, fa freddo, è tornato l'inverno, mi si chiudono gli occhi, devo ancora decidere cosa farmi per cena e scrivere un ultimo articolo per il mio nuovo lavoro....
Dove posso trovare le forze?
Forse in una di queste meringhe, se qualcuno le facesse spuntare per magia, offrendomene almeno metà...!


INGREDIENTI:
  • 100 grammi di cioccolato fondente
  • 100 grammi di cioccolato al latte
  • 200 grammi di zucchero a velo
  • 125 grammi di mandorle
  • 3 albumi
  • sale

Sciogliere a bagnomaria i due tipi di cioccolato, ma non assieme, separati.
Incorporare al cioccolato fondente 150 grammi di zucchero a velo e la metà delle mandorle (che precedentemente avrete tritato). Aggiungere il restante zucchero e l'altra metà delle mandorle al cioccolato al latte.
Montare a neve fermissima i bianchi d'uovo con un pizzico di sale e unirla ai due preparari al cioccolato.
Scaldare il forno a 180 gradi e, con un cucchiaio, formare tante meringhe, posizionandole su di una teglia larga rivestita di carta da forno. Cuocerle per 15 minuti, dopo di che tirarle fuori e decidere se mangiarle calde o aspettare il giorno dopo, spolverizzandole con dello zucchero a velo.

Semplici, veloci, buone.

sabato 26 febbraio 2011

Dissetarsi con la cioccolata!

Wè, wè, wèèèè!
Buon sabato a tutte, signore mie! E in particolare alle donne del CANADA e dell'INDIA, che per ricerca o per caso (non lo so) si sono imbattute nel mio blog! Benvenute, nuove amiche, e non andate più via!!!

Ieri c'è stata la presentazione del mio ultimo libro, come avevo già annunciato in uno dei post precedenti. E devo dire che è andata molto bene...!
Adoro Cristian Floris, il moderatore della serata che ha presentato me e gli altri tre scrittori con la sua solita simpatia, spontaneità e gentilezza!
Pensavo fosse più difficile raccontare questa mia nuova "storia", essendo autobiografica, invece una volta presa la parola non ho avuto nessuna remora a dire quello che mi sentivo, in base anche alle domande che mi poneva lui.
E stato bello, sì... e ora vi riporto di seguito i due pezzi del libro letti in pubblico per l'occasione:

"Ci vuole coraggio per sentire il dolore" diceva Barbra Streisand ne Il principe delle maree (uno dei miei film preferiti).
E un'insana e assurda passione.
Sì, anche nella fogna più profonda occorre apprezzare ciò che si sta provando, semplicemente vivendo. la sola cosa vera e fondata a cui aggrapparsi per non cadere nell'abisso che ognuno di noi possiede e alimenta, inconsapevolmente.
Bisogna apprezzare quel che si ha, senza dimenticarlo (anche se ci sentiamo come se avessimo perso tutto). Senza accantonarlo per un sentimento ben più importante e coinvolgente. Poichè è vero che le stronzate ci fanno perennemente la corte e che, il più delle volte, ci caschiamo come stupide "marionette" senza spina dorsale.
Io in questo vortice non ci voglio passare, non mi voglio perdere. Non voglio dare ascolto alle Sirene, come facevano i marinai, un tempo, andandosi a schiantare contro le rocce. Fanculo il vittimismo, l'abbandono e il lasciarsi cogliere dalle grinfie dello sfacelo!
Però è anche vero che non so cos'altro fare nè dove andare a cercare la risposta alle mie domande. La cura al mio malessere...

Dovrei comunque scusarmi per non aver capito.
incluse tutte quelle volte che effettivamente non potevo comprendere e accettare, non essendo io un genitore.
I figli, lo sai bene, chiedono e basta. Vogliono. Pretendono. Esigono, senza nemmeno domandare. Sempre, da che mondo è mondo. Prosciugano, strappano, arraffano, abili ladri allo scoperto. Senza cattiveria alcuna, s'intende, senza crudeltà, ma per bisogno e per indole.
E i genitori lo sanno (o lo imparano vivendo).
Da quando ti mettono al mondo donano, elargiscono, si sacrificano, si prodigano, si inginocchiano a volte e lottano fino all'ultimo, prima di tutto per noi. Senza mi rinfacciare o aspettarsi qualcosa in cambio (parlo di quelli onesti, leali, adulti e maturi), senza mai sostare ai "box", anche solo di nascosto. Tutto per vocazione, per impulso alla vita, per spinta interiore. Perchè così è da quando posano per la prima volta gli occhi su di te.
Così, almeno, siete stati tu e mamma.
E' il girotondo del mondo, come dicevamo prima. Un ciclo che non si invertirà mai (salvo rare eccezioni). noi impareremo solo quando saremo madri e padri a nostra volta, rammaricandoci di non essere stati un poco più gentili, un poco meno prepotenti, molto più educati e cauti a sbattervi in faccia le nostre magagne, gli impeti e gli sbalzi dei nostri ormoni. Di non aver chiesto più volte scusa e di non aver detto più volte grazie.
Quindi...scusami.
E grazie.

Bene, non aggiungerei altro...
Se qualcuna è interessata potete trovare il libro già su Internet al sito http://www.ilfiloonline.it/, digitando il mio nome e cognome sul motore ricerca (Tecla Pasqualini) oppure il titolo del libro (A metà strada).

A sto giro, signore mie, pensavo di proporvi alcune bevande a base di cioccolato, così per cambiare un po', che ne dite?


BURRO, RUM E CIOCCOLATO:
In un boccale da birra mescolare un cucchiaino di zucchero di canna, uno di burro e uno di cacao dolce. Aggiungere una spruzzata di rum e riempire il boccale d'acqua bollente, girando in modo da sciogliere tutti gli ingredienti. Assaggiare e correggere con altro zucchero se occorre o se siete amanti del "molto dolce". Una volta pronto servire subito.


CALOR BIANCO:
In un altro boccale impastare un cucchiaino di cacao amaro con un poco d'acqua. Aggiungere poi un cucchiaio di cioccolato bianco tritato e unire del latte bollente, mescolando bene fino a ottenere una schiuma in superficie. Bere subito dopo.


MOKALATTE:
A 1/4 di tazzina di caffè unire un cucchiaio bello pieno di cacao dolce. Riscaldare 1/4  di tazza di latte fresco (senza però farlo bollire), aggiungerlo al composto precedente, mescolare e servire.


IL NON PLUS ULTRA DELLA CIOCCOLATA CALDA:
Spezzettare 50 grammi di cioccolato fondente e scioglierlo in un tegame sul fuoco con in aggiunta 2 cucchiai d'acqua. Unire poi gradualmente due tazze di latte intero caldo, sbattendo fino a ottenere un composto omogeneo e un po' spumoso. Senza arrivare a bollore spegnere il fuoco e dividerlo in dei boccali, ponendovi poi a galleggiare dei frollini o i biscotti che più vi piacciono.
Cin-cin!


CIOCCOLATA CALDA AROMATIZZATA:
Mettere 2 o 3 cucchini di cioccolato liquido (fondente, al latte, bianco, gianduia, come vi pare) in fondo a un boccale. Aggiungere un pizzico di cannella, di noce moscata e di zenzero, mescolando poi con cura assieme a poca acqua bollente. Unire quindi una tazza di latte fresco caldo e mescolare ancora. Concludere con della panna montata sopra e del cioccolato grattugiato.


MOKA ALLA CREMA:
Mescolare del caffè con un cucchiaino di cacao amaro. Aggiungere della crema da cucina (o fatta da voi o acquistata) quanto basta secondo il vostro gusto, poi mescolare e degustare.


CACAO CLASSICO PER DUE:
Mescolare un cucchiaio di cacao dolce e uno di zucchero in un tegame e sbattere assieme a 1/4 di tazza d'acqua. Portare a bollore, abbassare il fuoco e aggiungere due tazze di latte intero, sbattendo continuamente fino a farlo schiumare, servendolo poi subito.
Potete correggerlo con del liquore se vi sconquiffera!


E se non vi basta potete anche accompagnare ogni bevanda con una fetta di uno dei tanti dolci imparati finora....!!!

giovedì 24 febbraio 2011

Torta frangipane alle mandorle

Un caloroso benvenuto al pubblico femminile del LUSSEMBURGO!!!
Care, ben arrivate e, mi raccomando, ora che mi avete trovata tornate!
Io, in cambio, dedico questo dolce a voi, perchè riscaldi e addolgisca serate gelide (nel senso che tira un vento della madonna!) come questa...
Se poi come me avete la finestra della camera con una ventina di spifferi che vi ghiacciano il naso quando state dormendo, beh, ve la meritate proprio!


INGREDIENTI:
  • 1 disco di pasta frolla (ovvio che vi consiglio di farlo da voi, invece di comprare la pasta già fatta, ma voglio essere precisa e seguire la ricetta, perciò spero che almeno andiate a prenderlo da un pasticcere di fiducia e non al supermercato!)
  • 125 grammi di burro
  • 115 grammi di zucchero semolato
  • 2 uova grandi
  • 100 grammi di cioccolato fondente
  • 1 cucchiaio di rum scuro
  • 125 grammi di mandorle macinate
  • 45 grammi di mandorle a lamelle
  • zucchero a velo

Lavorare il burro ammorbidito con la frusta elettrica fino a renderlo una crema chiara. Ora aggiungere lo zucchero e continuare a frullare.
Unire prima un uovo e poi l'altro, frullando bene fra un'aggiunta e l'altra. Tritare finemente il CIOCCOLATO e versarlo nel composto e dopo aver mescolato bene aggiungere il rum e le mandorle macinate.
A questo punto prendere la pasta frolla e stenderla bene in un disco di 4-5 millimetri di spessore e posizionarlo in uno stampo imburrato e infarinato dal diametro di 22 centimetri (vi avanzerà un po' di pasta, tranquille). Mettere lo stampo in frigorifero per almeno mezz'ora, dopo di che rifilare i bordi e versarci dento il composto preparato prima (ossia il frangipane), cospargendolo poi con le mandorle tagliate a lamelle. Cuocere in forno già caldo a 170 gradi per 45 minuti (la torta dovrà risultare dorata).
Una volta pronta lasciare raffreddare la torta nello stampo per un quarto d'ora, poi sformarla e farla freddare definitivamente su di una griglia.
Cospargere di zucchero a velo e servire.
In alternativa alle mandorle si possono usare nocciole, noci o noccioline, sempre macinate.

Buona serata, golosone!

Brioches al cioccolato

Amiche mie, compagne di sventura!
Come ve la state passando in questa giornata di sole e di vento freddo?
Io benissimo! Come ha notato il mio fratellino Manuel sono tornata del mio solito uomore, allegro e brillante (ah!). Beh, devo dire che i giorni passati, a parte pensieri e fastidi miei personali, l'influenza mi aveva dato una bella botta che sono riuscita a smaltire solo ora, roba che manco la più tremenda delle ciucche!
Ieri sera, tra l'altro, abbiamo dato una festicciola qui a casa, divertendoci tutti molto. Peppe, l'ideatore della serata, è stato ha trascorso due giorni appiccicato ai fornelli, sfoderando pasta fredda con peperoni, melanzane, provola e funghi chiodini, polpettine fritte, carciofi in umido e frittate di pasta. Manu poi ha dato il suo contributo preparando alla velocità della luce tre o quattro pizze (una più buona dell'altra a detta di tutti). Io, non potendo nè bere e nè mangiare nulla di tutto questo (a cominciare dagli aperitivi elargiti da Mara) mi sono limitata a dare una pulita e a rendere accogliente il salotto, dove poi si è radunata la gente servendosi dal buffet che abbiamo allestito sul tavolo.
Tutti si sono trovati benissimo e hanno mangiato di gusto, deliziandosi alla fine con la torta di cioccolato, con glassa al formaggio, cioccolato bianco e carote, preparata da Maria, la coinquilina di Cecilia, che ancora ringraziamo visto che le fette avanzate sono state consumate piacevolmente questa mattina a colazione. E si è bevuto vino bianco e vino rosso, parlando di tutto e di più, divisi in tanti gruppetti sparsi che a rotazione si mischiavano, e si è fumato e si è ricominciato a mangiare, chi i carciofi a colpi di forchetta, chi semplicemente pane e formaggio, chi si è attaccato ai fondi delle bottiglie perchè assetato... insomma un successone!
E come sempre ci siamo fatti del gran ridere. Io, Giacomino e Luce a discutere sui nostri cartoni animati preferiti che guardavamo da piccoli (e anche adesso!), interrogandoci su quale personaggio maschile o femminile ci volevamo portare a letto nel periodo adolescenziale (discorsi malati, lo so, ma che ci volete fare, il vino veritas!). Per quanto mi riguarda la mia lista non è cambiata negli anni:
- Mark Lenders di Holly e Benji
- Abel, il fratello maggiore di Georgie
- Terence di Candy Candy
- Fenix dei Cavalieri dello Zodiaco
- Andrè di Lady Oscar
- Banjo di Daitarn 3
Ve li ricordate? Non ditemi di no e non fare le "smorfiose" perchè tanto non ci credo!


Ingredienti:
  • 500 grammi di farina bianca
  • 1 cucchiaino di sale
  • 100 grammi di burro
  • 50 grammi di zucchero semolato
  • 250 millilitri di latte intero
  • 15 grammi di lievito di birra fresco oppure 1 bustina di quello chimico
  • 2 uova, possibilmente grandi
  • 150 grammi di cioccolato fondente
  • 50 grammi di pinoli (facoltativi, nel senso che se non li gradite potete non metterli)

Innanzitutto occorrono 12 stampi per mini brioches del diametro di 8 centimetri, ma vanno anche bene gli stampi grandi da 16-18 centimetri e verranno fuori due brioches "giganti".
Imburrarli per bene e lasciarli da una parte.
Mettere la farina con il sale mescolati in una terrina. Aggiungere il burro ammorbidito e ridotto in pezzi e lavorarlo insieme a sale e farina fin quando non vi sembrerà di avere a che fare con tante briciole grosse. Unire quindi lo zucchero e mescolare nuovamente finendo col fare un buco in mezzo al composto ottenuto.
Sbriciolare il lievito fresco in una ciotola, aggiungerci il latte tiepido e mescolare affinchè il lievito si sciolga. Unire poi un uovo e la vanillina, mescolando ancora.
Versare quest'ultimo composto in quello precedente a basa di farina e lavorare il tutto fino ad avere un impasto soffice e leggermente colloso. Continuare a impastre fino a quando la pasta non risulterà elastica e lucida. Se per caso resta ancora attaccata alle pareti della terrina aggiungere un poco di farina. Quindi spostare la palla di pasta in una terrina pulita, coprirla con una pellicola trasparente o con un canovaccio umido e lasciarla lievitare in un luogo caldo per almeno un'ora e mezza. Il volume deve raddoppiare.
Passato il tempo lavorare la pasta con le nocche delle mani, poi trasferirla su un piano di lavoro e stenderla fino a ottenere un grande rettangolo.
Tritare il cioccolato e spargerlo sopra la sfoglia di pasta, insieme ai pinoli, quindi impastare di nuovo e stenderla e se occorre ripetere queste due operazioni fino a quando il cioccolato e i pinoli non saranno bene amalgamati e distribuiti piuttosto equamente.
Tagliere la pasta in 12 porzioni per fare delle brioches singole o in due porzioni se usate gli stampi grandi. Modellare quindi 12 palline e metterne una dentro ciascuno stampo. Se invece avete optato per due brioches grandi tagliate 1/4 della pasta da ciascuna delle due parti e tenetela in un angolo. Lasciate riposare l'impasto poi formate due palle con la parte più grande e mettetene una in ciascuno stampo. La pasta messa da parte usatela per formare due palline grandi come un uovo e posizionatele sopra ciascuna brioches, in un buco che avrete creato nel mezzo.
Mettere gli stampini in dei sacchetti di plastica e lasciare lievitare ancora per un'ora, sempre in luogo caldo.
Scoprire poi gli stampini, spennellare la pasta con l'uovo che è rimasto sbattuto e, dopo aver riscaldato il forno a 200 gradi cuocere le brioches fino a quando non risulteranno gonfie e dorate (ossia per 15 minuti le brioches piccole e 35 minuti quelle grandi).
Togliere gli stampini dal forno e lasciarli raffreddare un poco. Servire le brioches calde. E se proprio non vi basta il dolce del cioccolato al loro interno potete farci colare sopra del miele.

Altro che cornetti del bar!!!

martedì 22 febbraio 2011

Waffle al cioccolato

Salutiamo a braccia a perte la GRECIA e la POLONIA che si sono unite a noi questa settimana!
Voi non sapete quanto mi "illuminate d'immenso", ragazze!
E proprio a voi voglio dedicare l'ultimo dolce della giornata (che ormai è serata...) con la promessa da parte vostra di provare a farlo!
La prima volta che ho assaggiato questi "biscottoni" sono impazzita! Ero piccola e me li faceva la zia di mio padre, spedendomeli direttamente dal Belgio (una goduria!). Una volta cresciuta mi sono fatta dare la ricetta dalla sua famiglia, ma non sono mai riuscita a farli buoni come la zia Albertina.... MAI!
Si dice (e così riporta anche uno dei miei libri di cucina) che queste cialde croccanti vengono vendute a ogni angolo di strada in Olanda, in Belgio e nel nord della Francia (dove vengono chiamate gaufres). I pellegrini del nord Europa portarono questa ricetta in America dove vennero addirittura istituiti dei veri e propri "waffle party", molto di moda nel XVIII secolo. La loro struttura, infatti, è perfetta (lo vedrete una volta fatti) per trattenere dosi generose di panna montata, sciroppo d'acero, burro fuso, burro di noccioline e (tornando dalle nostre parti) marmellate, cioccolato fuso, creme di ogni tipo, Nutella e qualunque cosa il vostro gusto vi suggerisca!

L'unico intoppo, se così lo vogliamo chiamare, è che per fare i waffle o gaufres serve lo stampo adatto.
Se al momento non ne siete in possesso dovrete posticipare l'assaggio a quando avrete voglia e tempo per andarlo a comprare (ormai comunque ve lo tirano dietro e lo si trova in ogni negozio di elettrodomestici).
Per chi invece già ne possiede uno, beh, mie care, non devo proprio insegnarvi nulla, giusto? Posso solo consigliarvi la seguente ricetta, che magari per dosi e ingredienti potrebbe essere leggermente diversa da quella che conoscete voi...



INGREDIENTI:
  • 200 grammi di farina tipo "00"
  • 50 grammi di cacao amaro
  • 2 cucchiaini di lievito
  • 3 cucchiai e 1/2 di zucchero semolato
  • 2 uova
  • 400 millilitri di latte intero
  • 1 bustina di vanillina
  • 40 grammi di burro
  • zucchero a velo vanigliato


Setacciare la farina con un pizzico di sale, il cacao e il lievito in una terrina. Aggiungere lo zucchero, i tuorli, il latte, la vanillina e il burro fuso e con una frusta amalgamare bene il tutto. Il risultato dovrà essere una pasta densa e cremosa.
Montare a neve ben ferma gli albumi e amalgamarli all'impasto precedente con estrema delicatezza, senza però mescolare a lungo. Cioè, in questa fase della preparazione è meglio lasciare le classiche striature bianche piuttosto che rendere il tutto troppo omogeneo.
Mettere a scaldare lo stampo come da istruzioni del macchinario e per come siete abituate. Alcuni stampi, magari modelli vecchi, hanno bisogno di essere unti ogni volta che li si usa. Altri, probabilmente più moderni o di fattura diversa, non ne hanno bisogno, basta scaldarli e si usano direttamente.
Ora, utilizzando un cucchiaio di metallo mettere un po' di impasto sopra lo stampo (e qui si può decidere se fare un waffle grosso quanto lo stampo, prendendolo tutto con la dose di impasto, oppure un waffle più piccolo, mettendo solo un poco di impasto esattamente al centro di ogni stampo), richiuderlo e aspettare la cottura, che solitamente si aggiara intorno al minuto (anche qui a seconda del macchinario). Ci sono addirittura gli stampi di vecchia data che devono essere girati, così da cuocere prima 30 secondi un lato del waffle e poi 30 secondi l'altro.
E così via, fino a terminare l'impasto.
I waffle andrebbero serviti caldi, perciò potete prepararli sul momento e mangiarli in compagnia aspettando che si cuociano uno dopo l'altro.
Sono buonissimi anche così, senza aggiunta di nessuna crema o panna o cioccolata, ma semplicemente spolverizzati con abbondante zucchero a velo vanigliato.

A voi la scelta, donne!
E un consiglio spassionato: compratelo lo stampo. Non ve ne pentirete e conquisterete chiunque servendo loro qualcosa di assai originale!