domenica 16 gennaio 2011

Assai "ardua"...anzichenò!

Sì, bene, e qui vi voglio...
Scovata ricetta anticha dettata dalla tradizione più "tradizionale" (se mi permettete il gioco di parole).
Già immagino le facce della maggior parte di voi quando leggeranno un ingrediente in particolare fra i tanti...
Prima che sputiate per terra dal disgusto (esagerate!) e prima che pensiate a me come a una pazza, ricordatevi che in cucina non ci sono limiti e le abitudini tramandate di generazione in generazione non si possono mandare all'aria o criticare così, tanto per, solo perchè magari non corrispondono alle nostre. Vi pare?
Per questo dolce in particolare noi oggi ci spostiamo in Emilia Romagna... Quindi, per chi fra voi mi segue e abita in questa meravigliosa Regione non ci saranno problemi. Per chi di voi non si scompone mai o è comunque pronta a sperimentare e a provare di tutto, nulla di che allarmarsi. Per quelle di voi, invece, che sono un po' più "sensibili" o schizzinose o forse legate esclusivamente ai gusti a cui sono abituate da anni, beh... nessuno vi obbliga, sia chiaro!
Sorrido, anche se non potete vedermi....


Ingredienti:

Per l'impasto della "torta":
  • 7 decilitri di latte
  • 330 grammi di sangue di maiale
  • 200 grammi di sapa o di miele (a vostra scelta)
  • 100 grammi di mandorle sgusciate
  • 100 grammi di zucchero
  • 80 grammi di pangrattato finissimo
  • 50 grammi di canditi (possono essere misti oppure di una singola frutta che vi piace)
  • 50 grammi di burro
  • 2 cucchiaini di spezie (un mix tra cannella, noce moscata, un pizzico di pepe e un pizzico di zenzero)
  • 100 grammi di cioccolato fondente
  • limone

Per la pasta di "pane":
  • 300 grammi di farina di frumento tipo "0"
  • acqua
  • sale

Tritare finemente le mandorle insieme con i canditi, precedentemente tagliati a pezzettini. Bagnare il trito con qualche cucchiaio di latte.
Mettere il latte sul fuoco con ammollo la buccia del limone tagliata a strisce. Una volta giunto a bollore levare la scorza di limone e lasciare bollire per dieci minuti. Unire il cioccolato a pezzettini e mescolare aiutandolo a sciogliersi del tutto. Quindi levare dal fuoco e lasciare raffreddare il latte al CIOCCOLATO.
Versare ora nel latte il sangue di maiale, passato prima al setaccio, e tutti gli altri ingredienti tenendo per ultimo il pangrattato (se per caso risultasse troppo lasciatene un po' da parte). Mettere il composto così ottenuto a cuocere a bagnomaria e mescolarlo spesso con un cucchiaio, in modo che non si attacchi. Sarà pronto quando mettendo il cucchiaio in piedi, al centro del composto, esso rimarrà dritto, senza che voi lo teniate. Se questo non avviene, aggiungere il pangrattato che avrete lasciato da parte.
Nel frattempo con la farina di frumento, l'acqua necessaria e un po' di sale preparate una pagnotta di pasta (come se doveste fare del pane per la famiglia). Una volta pronta (liscia e omogenea) stendete con un mattarello la pasta di pane e foderate con tale sfoglia una teglia, precedentemente unta di burro. Riempire tale sfoglia con l'impasto cotto a bagnomaria e infornare in forno caldo a 180 gradi fino a quando immerso uno stuzzicadenti nella pasta e nel ripieno esso tornerà fuori asciutto.

Diciamo che, a parte il sangue di maiale (a cui non siamo magari abituate), è una bella tortina, no?
Se vi impressiona ancora tanto, evitate di elencare gli ingredienti ai vostri amici o a chi offrirete il dolce... Se invece ve ne sbattete le balle o, ancora meglio, trovate il tutto molto normale perchè magari abituate a la carne (e la carne cotta al sangue) non vi turba maneggiare sangue puro nel fare una torta, ben venga.
E godetevi il risultato del vostro cucinare!!!
Ah... pure poetessa sono!

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