Oggi piove (quando mai!) e sento una smania conosciuta dentro di me.
Quella stessa smania che è quasi un dolorino fisico (benché piacevole). Quel qualcosa che alcuni scrittori chiamano: ISPIRAZIONE!
La voglia e il bisogno (appunto, quasi fisico) di dover scrivere. Di mettersi al lavoro. Di buttare giù capitoli e capitoli del libro a cui stai lavorando, oppure di dar vita a un nuovo romanzo.
Ed è bellissima, come sensazione, credetemi...
Ti viene da estraniarti dal mondo. Tu da sola in compagnia del tuo pc, nella stanza della casa che più ti piace o dove ti trovi meglio a scrivere.
Ci saranno senza dubbio delle pause (anche se sporadiche), a base di tè o di caffè (io il secondo non lo posso ancora prendere!), e perchè no, anche di pezzetti di cioccolato, fette di torta, coppette con dentro qualcosa di dolce mangiabile tramite cucchiaino... Ma non ci sarà nulla che riuscirà veramente a distrarre la mente da ciò che stai creando. A meno che non sia tu a decidere di "stoppare", ma solo quando avrai finito di scrivere tutto quello che c'era da buttare giù, tutto quello che la tua mente e il tuo cuore trattenevano in attesa di sfogo.
E lì ci sarà nuovamente un riscontro a livello fisico. Un senso di compimento. Di realizzazione. Che crescerà nel rileggere i fogli appena colmati di parole.
Non importa se poi magari il giorno dopo, rileggendo ancora, sentirai il bisogno di cancellare o modificare quei determinati passaggi, perchè comunque ti avranno portato avanti. Avanti nella storia che stai creando, avanti nell'evolversi dei personaggi, avanti nel percorso giusto che ti eri prefissato anche solo a livello inconscio.
Sì... Un po' complessa, particolare e contorta (per chi non ci si trova in mezzo o per chi semplicemente non l'ha mai sperimentata, scrittrice o non scrittrice), ma davvero una bellissima sensazione!
E quindi, ora, prepariamo la torta adatta alle pause di cui parlavo prima...
Ingredienti:
Per la torta:
- 150 grammi di cioccolato gianduia
- 100 grammi di zucchero semolato
- 50 grammi di mandorle
- 40 grammi di farina bianca
- 5 uova
- 30 grammi di arance candite
- 20 grammi di burro
- sale
Per la glassa:
- 200 grammi di cioccolato fondente
Fare fondere a bagnomaria il cioccolato gianduia. In una terrina sbattere i tuorli delle uova con lo zucchero, fino a renderli chiari e spumosi. Sempre mescolando aggiungere il cioccolato fuso a filo.
Unire le mandorle tritate, le arance candite (tritate anch'esse) e la farina.
Montare gli albumi a neve ben ferma con un pizzico di sale e incorporarli con delicatezza al composto tramite una spatola di gomma oppure un cucchiaio di legno.
Imburrare e infarinare uno stampo a cerniera di 22 centimetri di diametro, versarvi l'impasto e infornare per trenta minuti a 160 gradi. Una volta pronto tirare fuori il dolce e lasciarlo intiepidire, quindi sformarlo e ricavarne 4 cuori utilizzando una mascherina disegnata nel cartoncino e ritagliando il dolce con un coltellino molto ben affilato.
Sciogliere a bagnomaria il CIOCCOLATO fondente e glassare i cuori ottenuti utilizzando una spatola in acciaio per livellare bene, specie lungo i bordi e i fianchi di ogni cuore.
Lasciare raffreddare e servire.
Ehh?
Sfiziosetto anzichenò!
Lo consiglio a tutte quelle che hanno un ragazzo o un marito scrittore (e viceversa). Presentatevi con uno di questi cuori su di un vassoietto, insieme ad un caffè e poi vediamo se avranno ancora il coraggio di non cagarvi di striscio!!!
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