giovedì 27 gennaio 2011

E voi che tipo di mamma siete?

Lo so, strana domanda per introdurre la prima ricetta di oggi...
Eppure si sa, noi donne siamo brave coi bambini tanto quanto in cucina e viceversa. Ce l'abbiamo inside come dice sempre una mia amica.
So che ci sono ragazze e donne che non pensano di essere all'altezza di divenire madri, che hanno giustamente paura perchè, ammettiamolo, un figlio non è certo da paragonare a un qualche tipo di ciambellone che in un'ora e mezza è bello e pronto e non ci si deve più pensare! Specie se poi si tratta del primo figlio e quindi non si sa bene come comportarsi e quello che bisogna fare per agire il più correttamente possibile...
Così come (purtroppo) sappiamo bene che non tutte le donne e le ragazze, una volta divenute mamme si sentono legate alla creatura appena messa al mondo... Fin troppi casi vengono sviscerati attraverso la televisione e i quotidiani su neonati uccisi di proposito o abbandonati per la strada o venduti per raccimolare soldi o scambiati per una banalissima dose di una qualsiasi droga. Donne (e non solo) che non se la sentono di essere madri, che si detestano per ciò che è accaduto e di conseguenza trasferiscono questo "odio" sul bambino a cui hanno appena dato la vita, senza che lui ne abbia alcuna colpa. Donne che, pur essendo felici del frugoletto che stringono fra le mani, nel giro di poche settimane cadono nella classica depressione post-partum e invece di venirne fuori (aiutate anche dal proprio compagno, dai famigliari, dagli amici e, perchè no, da uno psicologo) precipitane sempre di più dentro un vortice che la risucchia, prosciugandole e trasformandole in un'altra persona. Una persona capace, in un raptus di follia, di cacciare giù dal balcone il suo bimbo di pochi mesi, perchè non smette di piangere, rimanendo del tutto impassibile o comunque distaccata dal gesto appena compiuto, quasi fosse l'unica soluzione possibile in quel momento. E, in alcuni casi, negando persino l'accaduto, non ricordandosi di averlo fatto.
Storie assurde e drammatiche capaci, ahimé, di rammentare che la realtà supera (sempre) di gran lunga la fantasia. Che non ci dobbiamo più stupire di nulla. E che purtroppo queste cose accadono tutti i giorni, nonostante alla tele ci continuino a propinare (da anni) l'allegra famiglia felice del Mulino Bianco e altri esempi simili.
Ma non è di questo che volevo arrivare a parlarvi.
Rivolgendomi a chi di voi ha dei figli, a chi sta per averne, a chi li desidera e li sta cercando, a chi li vorrebbe ma non trova la materia prima coi cui farli, a chi ci sta pensando perchè ancora non è sicura, a chi magari ha paura però si commuove (anche solo internamente) quando vede un determinato film che parla di questo o anche solo quando incontra per strada una mamma che coccola suo figlio...
A tutte voi, amiche, io chiedo questo: CHE TIPO DI MAMMA SIETE (O CREDETE DI ESSERE?)
Ci avete mai riflettuto?
La mia curiosità sorge spontanea dopo aver letto un certo articolo sulla rivista "A" di questa settimana.
Io, che appartengo alla categoria di quelle che lo vorrebbero sì un bimbo, ma non hanno sotto mano l'uomo "giusto" con cui farlo (e, personalmente parlando, all'idea di dovermi tenere anche il padre, al di là del figlio, il desiderio mi scema di brutto... perchè madre sì, ma moglie no, grazie!), leggendo di questo argomento mi sono sentita ispirata... e anche piuttosto incuriosita!
So che siete amanti della cucina, dei dolci e del CIOCCOLATO in particolare (altrimenti perchè visitare e iscrivervi al mio blog? Brave, continuate così!), ma vorrei sapere anche che tipo di "chioccia" vi sentite, visto e considerato che molte di voi che mi scrivono o con cui chatto su facebook sono soprattutto mamme.
Intanto precisiamo che il tutto deriva dal libro: L'inno di battaglia della madre tigre di Amy Chua, che spiega in cosa comporta un'educazione rigida alla cinese. L'autrice, americana di origini cinesi, insegna a Yale e ritiene (sorridendo) che le mamme occidentali siano troppo permissive con i figli. In una parola: RAMMOLLITE.
Partiamo, quindi, dall'analizzare le varie catergorie...
Poi sarete voi a trarre le giuste conclusioni per voi stesse.

LA MADRE TIGRE (riporto dall'articolo):
Ossia l'autrice del libro (...) quando la sua bambina di 7 anni non riesce a suonare il pianoforte le fa saltare i pasti, sequestra la casa delle bambole (...). Per le figlie la Madre Tigre sogna un futuro alla Condoleezza Rice. Loro, cui è vietato persino giocare a Shanghai, probabilmente escono di nascosto la notte, fumano nei bagni della scuola e copiano i compiti dalla vicina di banco. (...)

LA MADRE CANGURO (riporto dall'articolo):
Non potendo trascinarsi a zonzo i figli nella pancia (...) la Madre Canguro li allatta fino ai due anni: in tram, al ristorante (...). Con altre talebane del capezzolo si scambia consigli sul web e inorridisce alle news (...) che avvertono: i bebè che non provano cibi solidi entro i 6 mesi rischiano più allergie. Ma la Madre Canguro, rigorosissima, è spesso circondata da suocere o zie molto meno teutoniche, che offrono al bebè cucchiaiate di gelato al caffè, ovetti di Pasqua e marshmallows rosa confetto. (...) la Madre Canguro rinuncia volentieri al lavoro, non manda i figli alla scuola materna perchè teme le maestre come la peste. Non li manda in piscina, serbatoio di germi. Non è che sia fobica. E' accorta. (...)

LA MADRE RAGNO (riporto dall'articolo):
Informata e costantemente connessa. Lei sa tutto e vede tutto. (...) la Madre Ragno tesse la sua tela su Internet, dispensa consigli dal blog (...) L'apoteosi è raggiunta quando un femminile le offre la Rubrica Fissa. Qui racconta la sua interessantissima vita fra pannolini, iscrizioni scolastiche, vacanze esotiche per famiglie, promozioni sul campo (la Madre Ragno è fortunatamente in carriera e aggiorna il suo blog dal desk di lavoro). Sempre concentrata sui post, sui poke e sulla sua vasta community, la mamma aracnide non sente la bambina che piange, corregge i compiti dei figli via mail e quando il ragazzo ha un problema lo spedisce su Wikipedia (...) Sotto le lenzuola, preferibilmente twitta.

LA MADRE LABRADOR (riporto dall'articolo):
Solidale, generosa, pronta a dare una mano. E' la madre di tutte le battaglie, la professionista dei casi umani: bambini denutriti, mutilati, abbandonati. Dissipa il patrimonio famigliare finanziando ong in tutto il mondo. Adotta decine di piccoli a distanza (...) finanzia vaccinazioni. Per la Madre Labrador, anche i figli nascono naturalmente innocenti, alla Rousseau. E da buoni selvaggi devono sperimentare da soli le conseguenze dei propri errori (...). rafforzando a tal punto l'autostima dei figli, nel corso della storia le Madri Labrador più fortunate hanno generato capi di Stato e grandi leader di partito.

LA MADRE APE REGINA (riporto dall'articolo):
Si riproduce generosamente per assicurare la sopravvivenza della specie. (...) l'importante è organizzarsi. Naturalmente slow food, la Madre Aper Regina è ambientalista perchè si sente minacciata dall'inquinamento e, a differenza della sua omologa animale, è pure molto Operaia. (...) usa pannolini ecologici da lavare ogni volta (...) fa pagnotte in casa col lievito madre, organizza gruppi di acquisto bio-solidale, fabbrica il sapone a domicilio. Iscrive i bambini alla scuola steineriana a dieci chilometri di distanza, se il bilancio lo permette, perchè desidera che crescano uomini liberi. Rifugge dagli antibiotici, ha una fede incrollabile per l'omeopatia. Prima o poi i suoi figli si ingozzeranno furtivamente di merendine e ciclosporine, si faranno il piercing alla lingua, tatueranno l'inguine e organizzeranno feste alcoliche tra minorenni. Ma questo accade a tutte le Madri, meglio saperlo in anticipo.

Capito l'antifona?
Bene, brave.
Ora, io non so voi che tipologia di madri siate o vogliate diventare... sta di fatto che il seguente dolce è dedicato alla forza con cui affrontate ogni nuovo giorno e all'amore con cui accudite la vostra prole, stringato o eccessivo che sia!


Ingredienti:

Per la torta:
  • 400 grammi di farina tipo "00"
  • 25 grammi di lievito di birra
  • latte fresco
  • 75 grammi di burro
  • 3 tuorli
  • 100 grammi di zucchero bianco
  • 1 limone
  • rum
  • sale

Per la copertura:
  • 2 cucchiai di caffé forte
  • 100 grammi di zucchero a velo
  • 50 grammi di cioccolato bianco

Sbriciolare il quadratino di lievito di birra e scioglierlo in due cucchiai di latte caldo. Aggiungere quattro cucchiai di farina, mescolare bene e lasciare lievitare in un luogo tiepido per almeno un'ora e mezza (possibilmente coprendo la ciotola con un panno).
In una casseruola sciogliere il burro (evitando di farlo sfrigolare) e incorporare i tuorli, uno alla volta. Unire ora lo zucchero rimasto e la buccia grattugiata del limone. Amalgamare bene, dopo di che incorporare la pastella lievitata messa precedentemente da parte, aggiungendo un pizzico di sale e un cucchiaio di rum. Lavorare il tutto senza sosta fino a ottenere un impasto dalla consistenza elastica.
Imburrare e infarinare uno stampo per Kugelhupf (dolce tipico della tradizione Mitteleuropea. Il nome deriva forse dalla sua forma particolare che ricorda i cappucci dei frati) o (per quelle di voi che ne sono sprovviste) un normalissimo stampo a cupola e versare al suo interno il composto, fino a mezza altezza. Lasciare quindi lievitare ancora il tempo necessario all'impasto per raggiungere l'orlo del recipiente (accadrà più velocemente se l'avrete lavorate bene).
Una volta lievitato infornarlo in forno già caldo a 180 gradi e cuocere per un'ora, dopo la quale togliere il dolce dal forno, sformare dallo stampo e lasciare raffreddare su di un piatto da portata.
Preparare intanto la glassa stemperando lo zucchero a velo nel caffè, versandola poi sul dolce e cospargendola con il cioccolato bianco ridotto in granella.
C'è anche chi scioglie il cioccolato a bagnomaria unendo poi lo zucchero e il caffè, cospargendo il kugelhupf con la crema ottenuta.
A voi la scelta.

E a voi, belle mamme, il mio più sentito affetto!
Forza e coraggio, che solo chi ci passa e lo fa amando può comprendere....

Nessun commento:

Posta un commento